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Elezioni 2020. #FareMilazzo, Intervista ai Candidati Furnari e Ficarra

Milazzo 2020, in molti scaldano i motori per le prossime amministrative nella città mamertina.

Il nuovo progetto politico che potrebbe portare delle sorprese nei prossimi mesi è #FareMilazzo. Sono molti i Professionisti e Imprenditori conosciuti in città che hanno sposato questa iniziativa come il farmacista Mario Sfameni, l'ex consigliere commercialista Roberto Mellina , Antonio Nicosia l'ex consigliere delle Fondazione Lucifero, l’imprenditore Riccardo Giambò, il noto flower designer internazionale Carmelo Antonuccio, il medico anestesista Antonio Lamberto, l'ex consigliere comunale Antonio Napoli, l’ingegnere Pietro Di Donato, Felice Oteri esperto in Risorse Umane , l’imprenditrice Angelica Furnari e l'imprenditore che lavora nel campo della formazione Danilo Ficarra.


In esclusiva per ViviMilazzo l'intervista ai due candidati per le amministrative 2020 a Milazzo. 

ANGELICA FURNARI:

1) Cosa fare per il centro storico ?

Il primo intervento è certamente relativo ai parcheggi a pagamento, ancor prima di pensare ad azioni attrattive, bisogna pensare ai servizi da offrire a chi vuole venire al centro di Milazzo. Ad oggi sono tantissimi milazzesi e limitrofi che nemmeno ci provano a venire a Milazzo, certi di non trovare un parcheggio dove lasciare il proprio mezzo.

Garantire il controllo e ordine e pulizia 7 giorni su 7, a tutela dei cittadini e dei gestori dei locali del centro. Questo sia in collaborazione con le forze dell’ordine, sia con una programmazione di interventi da parte della ditta responsabile della raccolta rifiuti e servizi di igiene pubblica.

Semplificare e revisionare i regolamenti che disciplinano le procedure per progetti di sport, musica, intrattenimento, sia promossi dall’amministrazione in compartecipazione con soggetti privati e/o associazioni, sia su progetti esclusivamente privati.

2) Come, il mondo della cultura, potrebbe aiutare la nostra città nella ripresa economica ?

Cultura è tutto ciò che può dare arricchimento all’individuo e quindi alla comunità, un mix di intrattenimento e divulgazione.

Questa può essere declinata in attività ludiche per i bambini sotto forma di “Festival dell’infanzia” magari in collaborazione con la Fondazione Lucifero, da anni attenta al mondo dell’infanzia, in modo da estendere a tutta la città l’eccellenza delle attività già in essere col progetto “Gigliopoli”.

Incentivare la conoscenza delle identità florovivaistiche del nostro territorio tramite fiere di settore o creando un contest, ottenendo diversi benefici come ad esempio l’abbellimento delle aree interessate e l’attrazione di imprenditori e visitatori di diverse aree geografiche.

Promuovere l’agroalimentare con una visione che vada oltre l’ambito cittadino, pensando a programmazioni simili a “Cibus” di Parma, inizialmente in piccolo, ma puntando a livelli alti per prodotti ed espositori.

Coinvolgere le scuole, ognuna con la propria identità, nelle varie attività programmate, in maniera attiva, non solo come mera “manovalanza” gratuita. Con esse, creare una sorta di “consiglio comunale dei giovani”, tramite il quale ascoltare le istanze dei giovani stessi e al contempo favorire la partecipazione alla cosa pubblica, la conoscenza delle istituzioni, in modo da contribuire allo sviluppo del loro senso civico.

3) Un' idea nuova per il castello e il borgo.

La collaborazione con investitori privati – certamente con una regia comunale e non una mera cessione ad interessi privati – è necessaria al fine di poter garantire prima di tutto il mantenimento di tutta la cittadella fortificata e dunque la possibilità economica di migliorarne i percorsi e nuove aree espositive.

Il Borgo inteso come quartiere negli ultimi anni è stato al centro della discussione per la contrapposizione fra i gestori dei locali ed i residenti. Bisogna trovare un compromesso per quanto riguarda la vita notturna ma incentivare anche le aperture diurne, soprattutto nel periodo estivo: la domanda cambia come cambiano le abitudini, gli imprenditori lo sanno e sicuramente valuteranno diversi tipi di offerta per i consumatori, non solo notturni.

DANILO FICARRA:

1) Cosa fare per valorizzare il Capo ?
Premetto che l’idea del fare da me sposata non si associa a progetti faraonici bensì al concreto raggiungimento di obiettivi tangibili nel quotidiano. Sono convinto che la valorizzazione del promontorio di Capo Milazzo, passi essenzialmente dal recupero e riqualifica dell’esistente, inoltre il reperimento di fondi Comunitari devono garantire il miglioramento dei servizi per i residenti e la fruibilità delle bellezze naturali da parte dei visitatori del nostro territorio.

L’interlocuzione con la Fondazione, che insiste su gran parte del Capo, potrà essere importante ed utile per la crescita in termini economici e sociali di tutta lo nostra comunità.

2) Come, gli operatori turistici, potrebbero aiutare la città nel migliorare l' offerta rivolta all' ospitalità ?

Gli operatori in sinergia, con le professionalità di settore, dovrebbero reperire risorse , anche pubbliche, affinché la crescita economica diventi strutturale e garantire servizi sempre più di qualità per arrivare nel medio-lungo periodo ad aumentare il livello della nostra offerta turistica. 

Solo iniziando a mettere in campo questi accorgimenti si potrà iniziare a parlare seriamente di offerta turistica e quindi modificare la vocazione economica di tutto il nostro territorio. La città e quindi tutti i suoi cittadini possono essere artefici del loro destino.

3) Come l'amministrazione dovrebbe intervenire nel favorire lo sviluppo turistico del territorio ? 
Intanto, credo sia essenziale che l’amministrazione metta in campo tutti i mezzi necessari per la creazione di una rete di operatori economici volta a ricercare ed analizzare tutte le soluzioni per la promozione e l’utilizzo degli spazi comuni. 

L’amministrazione deve assolutamente migliorare i servizi di pubblica utilità e mettere in campo tutta una serie di incentivi e sgravi , compatibilmente con i vincoli di bilancio, per tutte le attività che decidono di investire sul nostro territorio al fine di ampliare e migliorare l’offerta economica e turistica.

Inoltre, l’amministrazione deve contenere le previsioni di nuovi insediamenti commerciali di medie e grandi dimensioni; l’incentivazione del commercio di vicinato, in particolare di quello legato all’alimentare, anche attraverso il riposizionamento nelle aree attualmente scoperte;
interventi a favore della promozione di eventi e di riqualificazione dell’arredo urbano a supporto dell’ attività commerciali, tra cui potrebbe ricadere inoltre il famoso centro commerciale naturale di cui si è sentito parlare qualche anno fa ma che ancora oggi è rimasta una delle tante belle idee e progetti non realizzati, anche attraverso la creazione di percorsi commerciali e/o promozione del centro storico come “supermercato all’aperto”, alternativo alle strutture di vendita extraurbane.

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